Questa settimana sono stata decisamente salvata in corner da tutta una serie di coincidenze perché ho veramente rischiato di predicare bene e razzolare malissimo! Dopo aver scritto l’articolo sulla ‘rimandate acuta’ ho infatti rischiato di fare tutto quello che, in teoria, sarebbe vietatissimo.
Come forse avrete letto, il mio primo buon proposito del 2018 è quello di concludere il master in Counseling scrivendo la tesi e per raggiungere l’obiettivo ho deciso di prefissarmi un sotto-obiettivo settimanale.
Il primo step per scrivere la tesi era, ovviamente, incontrarmi con il mio relatore.
Le prime due settimane ho tentato invano di prendere un appuntamento, ma la mia agenda era sempre troppo piena. La scorsa settimana avevo pensato ad un piano B che prevedesse l’uso della tecnologia, ma questa settimana ho pensato ad un piano C molto più semplice: rinunciare aduno dei miei millesima impegni collaterali per fare una cosa fondamentale.
Ed è così che si conclude la mia settimana, con una datare un'ora segnati sulla mia agenda, brava me!
Questa terza settimana dell’anno è stata incredibilmente lunga, faticosa densa d’impegni. Talmente densa che ieri, dopo una bella mattinata lavorativa, quando ho varcato la soglia di casa mi sono messa a piangere.
Lacrime di gioia, badate bene!
Ormai temo di averlo detto in tutte le salse: odio stare fuori casa dalla mattina alla sera e non vedevo l’ora che arrivasse il weekend per potermi mettere la tuta e stravaccarmi sul divano con i cani a leggere dopo aver fatto una bella passeggiata nei boschi. A pensarci bene mi pare un concetto un po’ perverso, ma non posso fare a meno di notare come la settimana estenuante mi abbia fatto apprezzare in maniera esponenziale l’arrivo del sabato e della domenica.
Una volta non vedevo l’ora che arrivasse il sabato perché così sarei potuta uscire con le amiche, adesso non vedo l’ora che arrivi il sabato per poter diventare un tutt’uno con il divano e la natura.
Certo che si cambia...
Battute a parte, è stata una settimana in cui ho riflettuto molto sul valore del tempo, sulle mie priorità e sulla difficoltà che spesso incontro quando mi trovo di fronte ad una decisione importante.
Non so voi, ma io quando devo prendere una decisione importante sono piuttosto terrorizzata.
Il ‘caso’ (quello che in realtà non esiste) ha voluto che, dopo 2 notti passate in bianco a fissare il soffitto sperando che la soluzione a tutti i miei problemi potesse in qualche modo discendere dalle travi, io mi sia imbattuta in una Ted Talk in cui Tim Ferris parlava proprio di un esercizio da fare ogni volta che siamo in difficoltà di fronte ad una scelta.
Lo so che vi avevo promesso che avrei dedicato tutta la teoria del mese di Gennaio alla procrastinazione, ma come scrivevo nell’articolo sulla definizione degli obiettivi, è importante anche essere elastici. Per questa ragione l’articolo teorico di questa settimana sarà dedicato all’esercizio proposto da Tim Ferris nella sua Ted Talk.
Concludo questo articolo con la canzone che mi ha accompagnata per tutta la settimana. Buon ascolto!