Ebbene sì, è arrivato il gran giorno in cui vostro figlio (o figlia ovviamente) si sta inesorabilmente avvicinando alla maturità.
Ma cosa vuol dire esattamente?
Non avendo figli posso solo immaginare cosa significhi vedere la propria creature crescere e prepararsi a lasciare il nido oppure vederla arrancare alla ricerca del sé o nel tentativo di dare un senso alla parola “futuro”.
Non ho figli, ma sono una figlia e per questo credo di potervi scrivere una sorta di "lettera aperta".
Cari mamma e papà,
a voi è toccato il lavoro più duro del mondo. Dal giorno in cui avete scoperto di essere ‘incinti’, siete stati chiamati a crescere e ad accudire un essere umano. Lo avete fatto, spero, mettendovi da parte ma senza dimenticare voi stessi. Lo avete fatto con enorme sacrificio ed al meglio delle vostre possibilità, ne sono certa.
La brutta notizia è che non sempre il vostro meglio corrisponde alle aspettative dei vostri adorati figli e mai come in momenti di grande tensione (come può essere quella causata dall’esame di maturità appunto) questa discrepanza si fa sentire.
Non esiste la ricetta universale ed io non posso darvi la lista delle cose da fare. Tuttavia, sono certa che se riuscirete a guardare i vostri figli, vedendoli veramente per quello che sono e non filtrandoli attraverso la vostra esperienza, allora saprete cosa fare, saprete cosa è meglio per loro.
Qualcuno avrà bisogno di avere tutti i pasti preparati (sicuramente frutta e verdura non dovrebbero mancare in questo momento), qualcun altro vorrà ripetere ad alta voce, qualcuno preferirà fare finta di niente ed uscire con gli amici. Qualcuno avrà bisogno di essere spronato, altri vorranno essere accuditi, coccolati ed altri ancora vorranno essere ignorati.
La maturità è senza dubbio un momento di transizione, state vicino ai vostri figli, possibilmente come desiderano loro e non come desiderate voi. So che è terribilmente difficile, ma so che potete farcela, siete genitori, tirate fuori i vostri super-poteri!