Torno a scrivere di ‘teoria’ dopo una lunga pausa dettata più da una totale carenza di ispirazione che non dalla reale assenza di tempo. Il tempo, si sa, in qualche modo riesco sempre a trovarlo, ma per l’ispirazione ho qualche difficoltà in più.
Stavo infatti affogando nel limbo delle ovvietà della crescita personale finché oggi, mentre tentavo di lavorare alla mia tesi in counseling, mi sono imbattuta in una delle più grandi verità che spesso sembrano sfuggire ai più. Per rendervi completamente partecipi del mio moment of being, vi riporto le testuali parole così come sono scritte sul manuale di Microcounseling e Microcoaching scritto a quattro mani da Spalletta e Germano:
“Lo ‘stile di vita’ caratterizza la persona nei pensieri, nei sentimenti e nelle azioni, in ogni espressione della personalità. […] Ogni stile di vita è unico e si sviluppa in accordo alla sua utilità; aiuta l’individuo a cui appartiene a trovare il proprio posto nel mondo e ottenere quelli che sono i suoi scopi. Attraverso la comprensione delle loro percezioni, le persone arrivano a comprendere la coerenza del loro comportamento.”
Ecco, leggendo queste due frasi ho capito che non era l’ispirazione a mancarmi, bensì la coerenza. Per un breve periodo ho pensato che scrivere articoli sulla falsa riga di altri che ricevono migliaia di visualizzazioni potesse in qualche modo far crescere il mio blog, ma evidentemente mi sbagliavo, o quantomeno tradivo uno dei miei tratti più caratteristici.
Avete presente il pippone sull'autenticità?!?
Ecco, proprio quello. Magari alcuni contenuti sono di gran lunga più interessanti di altri, ma io a far finta di essere un’altra proprio non ci riesco. Mi manca il mio modo strampalato di vestire, mi mancano i tagli di capelli improbabili accompagnati da colorazioni quantomeno eccentriche, mi manca la pancia piatta da esibire al mare, mi manca l’ironia e le risate, mi manca il mio essere profondamente sensibile ed al tempo stesso incredibilmente spensierata.
Non sarò mai la regina dell'auto-efficacia e non sarò neanche una di quelle influencer che vanno tanto di moda adesso.
Io sono così, a volte cerco di piegarmi, se non altro per assecondare le leggi della sopravvivenza (va avanti solo chi si sa adattare, non il più forte), ma poi mi succede una cosa strana, mi sento come una canna di bambù che si è lasciata piegare e, all’improvviso, decide di tornare ad essere dritta e lo fa con tutta la forza che ha.
Una frustata!
Sono certa che potrei trovare migliaia di articoli sull’importanza dello spirito di adattamento, ma alla fine io sono così. Ho bisogno di coerenza, come ogni essere umano (e non solo!) del resto.
Quindi, in questo articolo di ‘teoria’ oggi non citerò nessun luminare, se non le due autrici di uno dei tanti manuali che sto revisionando per la tesi. La mia teoria oggi è solo un’esortazione ad essere coerenti.
Siate coerenti con voi stessi.
E siccome ogni essere vivente è unico ed irripetibile, non esistono né articoli né teorie che potranno risolvere i vostri problemi perché l’unica soluzione reale è la coerenza e per raggiungerla c’è un solo modo: ascoltarci veramente, profondamente e senza alcun condizionamento esterno.
Credo che sia in assoluto la strada più scoscesa e pericolosa da intraprendere ma, onestamente, non ne vedo altre.
Per questo improvviso risveglio dell’anima ringrazio senza dubbio la primavera, il manuale sopra-citato, una grigliata in compagnia, l’affetto dei miei amici ed un detto balcanico citato da Andrea Marcolongo nel suo La misura eroica:
“Prima di partire alla ricerca della felicità, ricordati di controllare bene, forse sei già felice.”
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