Fino a pochi minuti fa ero pervasa da un sentimento poetico che mi avrebbe fatto scrivere il post della vita ma, spiacente per voi, qualcosa è cambiato.
Sono andata in bagno, ho acceso la luce dello specchio per rendere più semplici le non ancora consuete operazioni serali di pulizia del viso e, un po’ miope per l’assenza degli occhiali, ho notato qualcosa di strano posato sui miei capelli e, badate bene, non sulle lunghezze, ma proprio in cima alla testa, come un cappello. Cosa sarà mai stato?!? Non indovinerete mai…avevo un pezzo d’insalata in testa! Come cavolo ci è finito un pezzo di insalata sui miei capelli?!? Ora, chi mi conosce sa che mi sono sbellicata dalle risate davanti allo specchio, chi non mi conosce capirà comunque perché la mia vena poetica sia andata a farsi benedire. E niente, mi sembra lampante che io sia inadatta alla vita salubre, fine della questione.
Anyways, che in italiano sarebbe un bel comunque, stamani ero partita alla grande con una bella spremuta di arance raccolte nel giardino salernitano, a pranzo vellutata di zucca gialla, per proseguire con l’assunzione di vitamina C, poi thermos con tisana drenante a lavoro ed insalata a cena. Non mi sono dimenticata di pulirmi ed idratarmi ben bene il viso ed ho già preparato la crema piedi sul comodino per farmi un breve massaggio prima di andare a letto.
Direi giornata proficua, anche se, nel mondo ideale, mi sarei ritagliata almeno 2 ore in più nel pomeriggio per dedicarmi alla lettura de “La Scuola Cattolica”, un libro che mi sta prendendo sempre più, un’opera che mi fa essere orgogliosa di essere italiana. Italiani, un popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori, proprio come si legge sul Palazzo della Civiltà Italiana che torreggia all’EUR. Lo so, si tratta di un esempio di architettura fascista alla quale, forse per vergogna, nessun manuale di storia dell’arte dedica più di 5 pagine, ma io, che spesso mi sento più inglese che italiana, non rinnego le mie origini e Roma rimane sempre, a mio avviso, la città più bella e più emozionante del mondo. E poi, forse non a caso la storia è ambientata proprio lì, nella capitale del mondo e adesso sono talmente curiosa di scoprirne gli sviluppi che non vedo l’ora di rituffarmi nella lettura, una bella sensazione!
Cosa ho imparato dalla giornata di oggi?
- che una foglia d’insalata, oltre a fare molto bene alla salute, può anche farmi sbellicare dalle risate
- che il mio animo s’infiamma ancora di spirito patriottico, proprio come quando, ancora adolescente, ammiravo le meraviglie che solo gli artisti italiani avevano saputo concepire e camminavo per le vie di Firenze e Roma pensando che quello stesso suolo, centinaia di anni prima, era stato calpestato da Botticelli, Michelangelo e Caravaggio