Di solito si mettono foto celebrative del ‘prima’ e del ‘dopo’ per mostrare i progressi, ma nel mio caso la foto è da leggere al contrario. I jeans sopra appartengono al ‘prima’ e quelli sotto appartengono, tristemente, al ‘dopo’.
Quando mi dicevano che dopo i 30 anni il mio metabolismo sarebbe cambiato e non mi sarei più potuta permettere di mangiare un’intera torta gelato a merenda io ero incredula, mi sembrava impossibile e mi sembrava anche che i 30 anni non sarebbero mai arrivati. E invece sono arrivati, il mio metabolismo è cambiato e gli 8 chili che ho preso proprio non vogliono saperne di andarsene.
Tendenzialmente sarei portata a fregarmene perché ritengo che i problemi della vita siano ben altri, tuttavia sarei ipocrita se dicessi che non ci penso mai.
Prima di proseguire nella mia elucubrazione, vorrei però raccontarvi come sono entrata in possesso del reperto archeologico in foto, cioè i pantaloni che indossavo fino a 5 anni fa circa e che, da allora, non ho neppure osato rimisurare. Tanto per cominciare, ad onor del vero, si tratta di un paio di pantaloni comprati in un periodo in cui qualche chiletto in più lo avevo già messo e, sempre ad onor del vero, l’anno della mia maturità ero arrivata a pesare esattamente quanto adesso, ma in quel caso mi bastò liberarmi dell’esame per tornare in forma smagliante.
Comunque, torniamo alla narrazione.
Per una serie di inconvenienti che non sto a raccontarvi, ieri mattina i miei jeans senza strappi erano sporchi e quindi dovevo ricorrere ad un’alternativa. Mia mamma, convinta di potermi essere d’aiuto, ha aperto l’armadio che ho a casa sua (luogo in cui non vivo più -o perlomeno non in pianta stabile- da 6 anni) ed ha cominciato a tirare fuori un numero importante di paia di pantaloni. Erano uno più stretto dell’altro ed a pensarci adesso avrei potuto fare la foto tipo matrioska. Mia mamma proponeva alternative ed io non potevo far altro che scuotere la testa e ripeterle: “Mamma, ma come pensi che io possa entrare in questi?”. In effetti non capisco neppure io come sia possibile che si sia entrata, ma tant’è.
Ovviamente, ho optato per indossare i jeans strappati con sotto i leggins, non avevo altra scelta.
Penso che sia giusto accettare i cambiamenti legati al tempo, ma il confine fra l’accettazione e la trascuratezza mi sembra sempre molto sottile, troppo sottile. E così ecco che mi chiedo se sia realistico pensare di rientrare in quei jeans e mi domando anche come sia possibile aver preso questi 8 chili. Sapete come la penso sugli estremismi, non mi piacciono, sono pericolosi ed io di certo non ho mai rispettato regimi alimentari mirati a rimanere magra, tuttavia non posso nascondere che il cibo e soprattutto i dolci, abbiano da sempre rappresentato una sorta di consolazione.
Oserei dire una grassa consolazione.
Ad oggi, al di là dei chili, m’interessa la salute ed il rispetto per me stessa. Credo che madre natura sia stata piuttosto generosa con me e credo che mangiare schifezze sia il modo peggiore per ringraziarla per il suo impegno. Qui urge trovare una soluzione.
Resta il fatto che, in una società così tanto legata all'esteriorità, mi trovo sempre in grande difficoltà a trovare un equilibrio.