Tutto inizia e tutto finisce, anche le ferie.
Ebbene sì, mi sono finalmente decisa a tornare dal mare, mio malgrado. Sono in ferie fino a domenica, ma l’idea di tornare a casa il giorno prima di rientrare a lavoro mi sembrava un po’ troppo azzardata, così ho deciso di anticipare la partenza ad oggi. Forse me ne pentirò, anzi me ne sono già pentita, ma ho ritenuto che fosse meglio concedermi un po’ di tempo per abituarmi all’idea che il periodo di riposo stia inesorabilmente volgendo al termine.
Ci sono alcune cose che vorrei sistemare prima di rientrare a lavoro, giusto per essere sicura di farle senza usare la solita scusa pietosa: ah-sono-così-impegnata-con-il-lavoro-che-non-so-come-fare. Nell’ultimo mese ho scritto quasi sempre da cellulare quindi, in primis, dovrò riprendere in mano tutti gli articoli e risistemarli graficamente; poi, tanto che ci sono, vorrei dare anche una rinfrescata alle foto con la meravigliosa app che ho scaricato ieri. Si tratta di Camera+, una sorta di versione molto ridotta di Lightroom per iPhone (gli addetti ai lavori sapranno di cosa sto parlando, per gli altri, semplificando molto, posso dire che Lightroom è un programma son il quale si possono ‘sviluppare’ le foto digitali scattate in formato raw).
Prima di scaricare Camera+ riuscivo ancora ad avere una vita pseudo-normale, adesso sono in serio pericolo.
Insomma, la mia to-do list è bella piena, ma ci penserò da domani. Oggi, intanto, ho cercato di affrontare la giornata con calma; per dirla all’inglese il mio motto è stato ‘take it easy’. Mi sono alzata con calma, ho fatto una bella passeggiata con TaraMaria, poi colazione al bar e spiaggia. Per alleggerire la giornata, anzichè dedicarmi alla lettura di Suite francese, ho optato per due note riviste e così, fra una pubblicità ed un articolo ecco che è passata la mia mattinata.
A pranzo sono venuti i miei zii e direi che la loro presenza è stata fondamentale, nonchè provvidenziale. Senza di loro temo che avrei potuto commetre un nonnicidio...in amicizia eh.
E invece è avvenuto il miracolo di cui solo i sistemi di affetti, quelli sani, sono capaci: l’abbiamo presa a ridere. Siamo riusciti a sdrammatizzare con battute, sguardi e tantissimi non detti, che poi restano ‘non detti’ finchè non prendiamo i cellulari in mano per spettegolare su Whatsapp. Insomma, per farvela breve, ho guidato per oltre 2 ore con mio nonno che mi faceva da copilota: “scala”; “metti la terza”; “qui c’è un drittone, sorpassa”; “vai, gasseeeee, senti la macchina ti sta chiedendo strada”; “il vetro è pulito, aspetta ti spruzzo”; “metto il ricircolo eh”; “ora ti butto l’aria addosso”.
Capite bene che, se domani non ho un attacco fulminante di sinusite posso ritenermi fortunatissima.
Ecco, avevo pensato ad un post molto profondo; volevo fare un parallelismo fra la fine delle ferie ed il tramonto che sì rappresenta la fine della giornata, ma è anche un momento estremamente romantico, con una luce bellissima che guarderei per delle ore. Volevo, appunto, questa era la mia idea iniziale, ma poi ‘life happens’, la vita va avanti, prende pieghe inaspettate e le riflessioni profonde vengono soppiantate da un po’ di sana ironia. Oggi è andata così.