L’ho già detto vero che il mare è il miglior antidoto contro l’abbrutimento? Un milione di volte? Che per caso mi sto ripetendo? Vi ho scocciato? Ma no, dai.
Oggi tirava un bel po’ di vento così ho deciso di sistemarmi al sole. Ho letto qualche pagina di Suite Francese e poi ho chiuso gli occhi, non per dormire, ma solo per sentirmi il sole addosso.
In quel momento mi è venuta in mente la canzone che cito nel titolo dell’articolo. Il fatto che il mio cervello funzioni come un juke box non è una novità, come non è una novità che, a partire da un semplice ritornello, il mio cervello intraprenda voli pindarici.
E infatti anche oggi è andata così.
Cosa significa vivere “col sole in fronte”? Beh, sono certa che ognuno avrà la sua interpretazione personale. Per me significa vivere con ottimismo una vita il più possibile illuminata e riscaldata dagli affetti e dalle passioni.
Certo, d’estate è facile perché c’è il sole a ricordarmelo, ma d’inverno? Dovrò trovare il modo per non dimenticare questa sensazione.
Il mio soggiorno al mare sta volgendo al termine, domani tornerò a casa. Lo so, è una cosa normale, non è certo la fine del mondo, ma io ho sempre bisogno di concedermi un po’ di tempo in più per accettare la conclusione di qualsiasi evento, anche delle ferie. È per questo che tornerò a casa qualche giorno prima della fine della settimana ed è sempre per questo che ho cercato di godermi a pieno gli ultimi giorni di sole e mare.
Oggi, nel tentativo di concentrarmi un po’ di più sulla lettura di Suite Francese, ho utilizzato Evernote per prendere appunti e per cercare d’intrappolare almeno qualcuna delle mie ‘brillanti’ idee.
Concludo questa giornata con un pensiero che mi torna in mente ogni anno, da tanti anni e che forse meriterebbe di essere ascoltato. A Settembre, immancabilmente, ecco che mi sorprendo a fantasticare su una soluzione per poter passare 3 mesi al mare, come ai tempi della scuola.
Chissà che prima o poi non ci riesca, in fondo:
“if you can dream it, you can do it”