La mia vena artistica era sepolta in soffitta ed oggi ho deciso di togliere un po' di ragnatele.
Qualcuno di voi potrebbe farmi notare che il verbo ‘seppellire’ si adatterebbe meglio ad una cantina, ma io sono la regina del disordine quindi riesco a seppellire cose anche nella stanza più alta della casa. Ci vuole una certa abilità, lo so, ma io sono la campionessa indiscussa dell’arte del disordine; in quella non ho rivali!
Le mie adorate matite, in realtà, le avevo cercate anche la scorsa settimana, ma non le avevo trovate. La cosa assurda è che oggi erano proprio nel cassetto in cui avevo rovistato qualche giorno indietro quindi mi chiedo come sia possibile, talvolta, non vedere quello che si ha proprio sotto il naso. In ogni caso, non vi dico la gioia che ho provato oggi quando ho preso le scatole degli acquerelli e sotto ho trovato le matite che mi aveva regalato mio nonno. Anche agli acquerelli nella scatola nera ci tengo molto perché sono gli stessi che utilizzavo da piccola quando, anziché guardare la TV, mi dilettavo ad impiastricciare fogli. In alternativa stiravo le mutande di mio padre o ricamavo dei lunghissimi vermiciattoli nei posatini di mia nonna…anche questa è arte!
I frutti di questo intenso pomeriggio d'arte li scoprirete domenica, quindi lasciate spazio alla vostra immaginazione.
L’unica anticipazione che posso darvi e che volevo fare un mix di acquerelli e lettering, ma, mentre con i primi ho una certe confidenza, con il lettering sono ancora all’ABC quindi non vi nascondo che ci sono stati diversi morti e feriti, ma va bene così. Una delle ‘sfide’ con me stessa è anche questa, alleggerire le mie manie di perfezionismo e buttarmi, ogni tanto. Fa parte delle promesse fatte ad inizio anno.
Da questo pomeriggio forse esce solo un pezzo che si salva, ma sono felice lo stesso perché mi sono divertita.
Non voglio fare i soliti ‘pipponi’ sull’importanza del viaggio anziché la meta, perché so quanto questi possano, da un lato infastidire e da un altro suonare come bieche scuse. Tuttavia, oggi (e praticamente sempre a dire il vero) mi ritrovo molto in questo modo di vivere le esperienze. Non a caso, forse, stamani mi ero soffermata su questa frase condivisa dal Dott. Filippo Ongaro su Facebook:
“Non concentrarti sull’obiettivo finale ma sui singoli gesti che, giorno dopo giorno, ti permetteranno di raggiungerlo.”
Io oggi mi sono decisamente dedicata ai piccoli gesti, e me li sono anche goduti!
Cosa ho imparato da questa giornata?
- basta impugnare un pennello per ridare senso a quello che un senso sembra proprio non averlo
- la mia soffitta mi riserverà grandi soddisfazioni
- è divertente togliere la ‘ruggine’ e piastricciare in libertà, senza grosse aspettative