Quando ho scattato la foto pensavo veramente che il mio pomeriggio si sarebbe concluso seduta in giardino, a leggere respirando fiori d’arancio. Ovviamente mi sbagliavo, anche oggi. Nel mio programma mentale non avevo considerato che al sud la concezione degli orari è molto diversa e mai avrei pensato che alle 19 del lunedì dell’Angelo qualcuno sarebbe riuscito a trascinarmi al centro commerciale.
Mi sbagliavo, ancora una volta.
Ora, sapete tutti in quale rapporto conflittuale io mi trovi con i centri commerciali e, siccome non ero riuscita ad affrancare la mia volontà di non fare un bagno di gente, ero totalmente responsabile di quello che sarebbe avvenuto nelle ore seguenti.
Potevo mettere il broncio ed imprecare silenziosamente oppure potevo provare a vedere il bicchiere mezzo pieno.
Sono molto orgogliosa di me stessa per essere riuscita nella seconda opzione. Ancor prima di partire avevo già deciso che non avrei speso un euro perché nel mese di Aprile devo sostenere diverse spese e così ho fatto…più o meno! Dico più o meno perché per me non ho comprato nulla, ma in compenso ho fatto alcuni regali. Si tratta di piccoli acquisti piuttosto esigui dal punto di vista economico, ma di valore per chi li riceverà, o almeno spero.
Mi è capitato spesso in passato di comprare qualcosa perché mi piaceva tanto e di non utilizzarla perché magari non rispecchiava affatto le mie abitudini o il mio stile. Riflettendo sui miei sprechi mi sono resa conto che conosco tante persone per cui alcuni oggetti sarebbero perfetti ed allora perché non regalare qualcosa che mi piace a qualcuno che la apprezzerà in tutto e per tutto?
E poi, secondo me, non c’è nulla di più bello che fare regali senza una particolare occasione da festeggiare, quelli vengono proprio dal cuore.
Dai, considerando che oggi sarei voluta andare a visitare gli scavi archeologici di Pompei e invece sono finita nel tempio dei consumi, direi che sono stata brava a ribaltare la situazione nel mio cervellino, no?!? Sì lo so, l’ho già detto, ma sono veramente tanto tanto felice per essere riuscita in questa impresa. La mia reazione naturale sarebbe stato un bel broncio (perché comunque anche io sono umana e non sempre riesco a fare il monaco zen!), ma questo non mi avrebbe portato a nulla, così ho cercato, con tutte le mie forze, di trovare l’aspetto positivo e ce l’ho fatta, e mi sento una superstar. Adesso, forse per lo sforzo, ho la sensazione che le occhiaie mi si stiano gonfiando sotto gli occhi, ma questa è un’altra storia che non mi va di raccontare.
La storia che volevo raccontarvi oggi è riassunta bene da un modo di dire inglese che io trovo profondamente simbolico:
“turn that frown upside down”
Frown significa broncio e da un broncio capovolto si ottiene un sorriso.
Cosa ho imparato da questa giornata?
- se m’impegno non m’impanico
- ogni tanto la mia TM si dimentica di essere dotata di coraggio ed a me si spezza il cuore