Dato che i post di Facebook dedicati ai prodotti cosmetici hanno riscosso molto successo ed infiammato discussioni e dato che in materia sono molto ignorante, ho pensato di chiedere a chi ne sa più di me. Per questo ho l’onore di intervistare ed ospitare Caterina che ci parlerà di autoproduzione cosmetica.
S: Caterina, com’è nata questa tua passione?
C: Sono approdata all’autoproduzione cosmetica dopo qualche anno di frequentazione di un forum di cucina. Banalmente, stavo un pò ingrassando; fare il pane, dolci e manicaretti ha anche questi risvolti, quindi occorreva darci un taglio.
Cercavo una ricetta per fare un burro cacao, una cosa di cui durante le stagioni fredde sono dipendente. E ho incontrato il forum di Lola.
Ho cominciato a intravedere un mondo che non credevo esistesse, fatto di materie prime, ricette che in realtà sono formule, dissezione anatomica di cosmetici del commercio con liste ingredienti, ma soprattutto teoria e pratica di materie come fisica e chimica.
Sì, perché lo spignatto, come in gergo si indica l’autoproduzione cosmetica, non è mettere insieme gli avanzi di frigo e sbatterseli in faccia o sul corpo; è studio, ragionamento, basi scientifiche, approfondimenti nell’ambito della cosmetologia, che poi permettono di imparare a formulare, vale a dire, tradurre in una lista di sostanze con relativi pesi e percentuali quello che vorremmo una crema o un cosmetico contenesse per i nostri scopi.
Esistono tanti siti, blog, account YT in cui si parla di spignatto. Perfino in TV. Ma la maggior parte di questi non nobilitano la cosa, quasi sempre la sviliscono; rappresentano un mezzo per farsi vedere, e in ultima analisi, gettano discredito su un hobby che invece è molto serio perché appunto parte da uno studio ragionato e razionale senza il quale non si va da nessuna parte.
Ho avuto una crescita personale nell’ambito di questo hobby, e come spesso accade per le cose serie, questo ha richiesto tanta ostinazione e umiltà, autocritica e voglia di sperimentare.
Ah, se state pensando che questo sia un hobby economico (uh che bello, risparmio sulle creme/ sieri/ decorativi/ ecc ecc), ecco, non ci siamo nemmeno lì. Le materie prime costano, per fare una crema semplice semplice ne occorrono almeno una ventina. E forse ho sottostimato.
E allora perchè autoprodurre? Perchè spignattare?
Sostanzialmente per fare qualcosa con quello che vogliamo noi, se dico che voglio una crema all’argan me ne faccio una che lo contenga davvero, in una percentuale del 4,5% o anche oltre. Quando si impara la cosmetologia e l’inci ci si accorge che le creme all’argan in commercio siamo fortunati se ne contengono l’1%. Il resto spesso sono cose diverse, che non giustificano i costi elevati del prodotto finale.
Lo spignatto rende consapevoli. Anche di autoprodurre, e poi tornare a comprare il prodotto commerciale.
Lo spignatto richiede pazienza, è come andare a scuola, se non si sa l’inglese non si può pretendere di leggere Shakespeare dopo un mese, ci vuole il suo tempo prima di pensare a formulare. All’inizio si copiano, in modo ragionato, le formule elaborate da altri e raccolte in una sezione in cui sono state messe le ricette e approvate da chi se ne intende davvero. Non è nemmeno necessario formulare, a volte; è uno step che molti non si sentono di affrontare, la mole delle formule approvate è talmente ingente che se si cerca si trova sicuramente qualcosa di adatto alle proprie esigenze.
Insomma, lo spignatto è un mondo molto bello, che ha le sue regole e le sue necessità.
S: Wow, adesso sì che non vedo l’ora di sperimentare. Considerando che non ho alcuna esperienza nel campo delle autoproduzioni, da quale prodotto mi consiglieresti di iniziare e quali sono gli strumenti fondamentali?
Io consiglio di partire dal burrocacao, ma non sottovalutando mai che potrebbe venire una ciofeca perché all’inizio sembra tutto facile ma non lo è. Per quanto riguarda l’attrezzatura il minipimer è lo strumento fondamentale e gli accessori sono quelli usati nei laboratori di chimica: becher, termometri, agitatori, cartine di misurazione pH…tutte cose indispensabili.
S: Oltre al forum della Lola ci sono libri o siti che mi consigli?
C: Il forum di Lola è quello in cui io mi sono formata, probabilmente esistono libri di cosmetologia divulgativa, io non ne sono a conoscenza però.
S: Dove si possono acquistare le materie prime e gli altri materiali necessari per lo spignattamento?
C: Esistono diversi siti di vendita di materie prime cosmetiche, senza fare pubblicitá a nessuno basta fare una piccola ricerca in rete e saltano fuori.
S: Una spignattatrice esperta cosa riesce ad autoprodursi? Cioè quanti e quali prodotti?
C: Una spignattatrice esperta e volonterosa riesce a riprodurre tutto. Creme viso e corpo per esigenze anche specifiche, decorativi e make up ( fondotinta, rossetti, ombretti, ciprie, illuminanti, eyeliner, mascara, insomma tutto), detergenti, saponette, balsami capelli, shampoo, anche ammorbidente per bucato. Tuttavia, come ti ho già forse detto, tutta l’autoproduzione non comporta comunque un risparmio in termini economici, perlomeno non su alcuni prodotti (detergenti e balsami, per esempio), a meno che non si abbiano esigenze particolari, vedi ecobio a tutti i costi, ma comunque il risparmio non c’è. Ovvio che se si è abituati ad utilizzare creme costose di marchi blasonati allora magari il discorso è un po’ di verso, ma l’importante è non pensare che l’autoproduzione implichi una riduzione dei costi.
Grazie di cuore Caterina per aver condiviso la tua esperienza e le tue conoscenze. Io avrei altre mille domande ma direi che per oggi basta così, spero di poterti ospitare ancora, magari dopo il mio primo tentativo con il burro cacao.