Nel 2015 sono diventata istruttore di primo livello di Rally-O ed oggi, dopo “soli” due anni, ho trovato il coraggio di fare una specie di lezione in via totalmente ufficiosa…non male eh!
La Rally Obedience, o Rally-O, è una disciplina sportiva che si svolge insieme al proprio cane con il quale si affronta un percorso ‘a tappe’. Le tappe sono dei cartelli (fogli A4 plastificati) sui quali è riportato l’esercizio da svolgere; fra un cartello e l’altro ci si muove camminando con il proprio cane “in condotta”. La “condotta” è quella cosa che prevede che il cane stia più vicino possibile alla gamba del sinistra del proprietario e lo guardi con occhi sognanti. Ora, giudizi di merito a parte, io adoro l’estetica di quel comportamento. E qui mi fermo perché non voglio scrivere un trattato e non voglio neppure scatenare polemiche!
Tornando a me, nel lontano 2015 decido di fare questo corso e dopo l’esame decido di non praticare. L’ultima volta che ho aggiornato il curriculum ho avuto un moment of being degno di Virginia (sì, lo so, l’ho già detto, ma che ci crediate mi capita spesso…troppo rifrullio in testa!): negli ultimi 3 anni la mia formazione è stata interamente dedicata alla cinofilia, ma il mio lavoro è un altro. Non solo, tutto questo grande studiare che io giustificavo come piano-perfetto-per-cambiare-lavoro, non ha portato i frutti che desideravo e la responsabilità è solo mia. Dal primo giorno del primo corso che ho fatto in ambito cinofilo mi è piovuto addosso un senso di inadeguatezza contro cui sto ancora combattendo. I cani per me sono creature perfette e di fronte a loro mi sento sempre piccola e meschina, sento di avere ancora molto da imparare e non mi sento mai alla loro altezza.
Ora qualcuno potrebbe dire che sono tutte scuse, che è solo paura.
Questo qualcuno forse tutti i torti non ce li ha ed infatti stasera, in pieno spirito #abbrutitanomore, ho preso coraggio ed ho fatto una sottospecie di lezione di gruppo. Con me c’era la mia amica Elisa, con la quale ho fatto il corso istruttori ed altre due splendide donne che si sono affidate a noi ed a me, pur sapendo che sono alle primissime armi e che per rispondere a molte domande devo ancora consultare il regolamento o addirittura chiamare la mia formatrice. Eppure siamo state bene, io non mi sono sentita giudicata o inadatta e, soprattutto, i cani mi sembravano divertiti per questa nuova strana attività…e quanti wurstel!!!
Vado a letto con un profondo senso di gratitudine che mi scalda il cuore.
Mentre scrivo questo articolo Saxon sta dormendo incastrato sotto la sedia. Per noi è normale così, io mi siedo alla scrivania per scrivere e lui si mette a dormire nelle vicinanze, lo guardo e mi sento fortunata, non potrei chiedere di meglio.
Ah, scusate se interrompo la poesia dell’immagine, ma…orgogliosissima di aver affrontato alla grande anche il #day2 della Abs Challenge iniziata ieri. Ovviamente ieri, presa dall’euforia della cosa, avevo guardato solo il programma dei primi giorni, non vi nascondo la mia preoccupazione quando stasera mi sono resa conto che per il giorno 30 sono previsti, oltre ad altre cose, ben 120 secondi di plank…credo di poter affermare con assoluta certezza che saranno i 120 secondi più lunghi della mia vita!
Cosa ho imparato dalla giornata di oggi?
- i cani rendono sempre le mie giornate migliori
- i cani sono i più grandi maestri che io conosca
- il senso di inadeguatezza va affrontato, faccia a faccia