Stamani mi sono concessa qualche ora di sonno in più. Mi sono alzata pigramente ed ho capito che, ciò che rimandavo da oltre un mese si rendeva necessario: dovevo andare a fare una spesa decente che prevedesse l’uso del carrello.
Ovviamente sono caduta nella disperazione più profonda, tanto da far preoccupare ed irritare Biagio il quale, giustamente, trova del tutto normale infilarsi in un supermercato stracolmo di gente…per me invece è un grossissimo problema! Volevo andare dal fruttivendolo, ma l’idea è stata bocciata sul nascere quindi abbiamo optato per la Coop. Il primo tentativo è miseramente fallito quando, una volta scesa nel parcheggio, ho notato la quantità di macchine parcheggiate persino fuori dalle linee…non ce la potevo fare. Abbiamo quindi optato per una Coop più piccola e devo dire che me la sono cavata piuttosto bene.
Non avevamo una lista e, sebbene abbiamo cercato di fare acquisti oculati e ponderati, non so per quanti giorni ci basteranno le provviste. La tristezza che mi ha pervaso questa mattina era proprio legata a questo, alla mia totale incapacità di organizzare i pasti facendo la spesa una sola volta la settimana.
Io odio andare a fare la spesa, ma allo stesso tempo odio dover programmare i pasti manco fossi lo chef di un albergo.
Forse perché non ho molta fantasia in cucina e forse perché per certe cose mi piace vivere alla giornata e seguire i desideri del mio palato. Vivere alla giornata però non paga, né dal punto di vista della salute, né tantomeno dal punto di vista economico perché andare a prendere cibo già pronto, si sa, costa molto di più.
Per pranzo mi sono lanciata in un esperimento culinario: i pizzoccheri che tanto adoro.
Pensavo fossero molto più complicati da cucinare ed invece me la sono cavata piuttosto bene, a parte qualche aggiustamento sui tempi di cottura delle patate, ma per essere la prima volta sono soddisfatta. Così oggi, non solo ho fatto la spesa, ma ho anche cucinato un piatto nuovo e, non contenta ho preparato anche la cena. Verso le 19:00 la tentazione di telefonare a Biagio per chiedergli di ordinare la pizza è stata fortissima, ma ho resistito e 1 ora dopo ero di nuovo intorno ai fornelli per preparare una deliziosa cesar salad.
Lo so, non sono piatti dietetici ed almeno il 99% delle donne nel mondo preparano ogni giorno sia il pranzo che la cena, ma per me è un caso più unico che raro. Spesso mi nascondo dietro ad una mia ostentata incapacità, ma più vado avanti con #abbrutitanomore e più mi sembra che alla base di tutto ci sia solo un bel po’ di pigrizia; quella svogliatezza che mi porterebbe ad incollarmi al divano finché non ne divento parte (un po’ come Ceccherini in non ricordo bene quale film).
Continuo con le mie buone pratiche quotidiane: yoga e cura del volto. Per quanto riguarda quest’ultima pratica mi riservo di aspettare il trentesimo giorno per trarre conclusioni.
Cosa ho imparato dalla giornata di oggi?
- che posso fare la spesa di Sabato mattina senza farmi venire gli attacchi di panico
- che so cucinare (nei limiti della decenza) e che quindi quelle che accampo sono tutte scuse
- che devo iniziare a guardare al cibo ed al suo approvvigionamento con occhi diversi