Avrei voluto intitolare questo post ‘Ed il quarantasettesimo giorno si riposò’ e invece niente, anche stasera ho fatto tutti i compiti ed ho persino steso i panni!
Ieri sera ero a dir poco sconfortata, ero stanca e l’unico desiderio che avevo era sbattere i piedi per terra e fare le bizze come i bambini perché avrei voluto solo dormire e tutto e tutti erano contro di me.
Oggi mi sono trascinata fino alle 18:30 circa con un unico pensiero: appena arrivo a casa mi faccio la tisana, mi strucco (proprio perché sì) e vado a letto; per il post metto un’immagine verde e spiego tutte le buone ragioni che ho per andare a letto presto.
Come al solito faccio piani e poi li butto alle ortiche e, nel caso di stasera, direi per fortuna!
Alle 19 ho avuto la fortuna di fare una lezione d’inglese ad un gruppetto di ragazzi simpaticissimi che mi hanno fatto sbellicare dalle risate. Siamo andati a finire a parlare di ristorazione e ricette vegetariane ed ecco che i miei piani si sono rivoluzionati. Tanto per cominciare mi è venuta una fame bestiale e poi tutte quelle risate hanno spazzato via quella stanchezza atavica che mi portavo dietro da qualche giorno.
Se non fosse stato per i miei studenti a quest’ora sarei già a letto, forse senza aver fatto yoga e sicuramente con un gran mal di testa. Invece ho fatto yoga, una lezione che s’intitolava ‘Il Saluto a Surya’. Avevo pensato di sfruttare vari periodi di prova su vari siti, ma devo dire che yogare.eu è veramente completo. Le lezioni sono divise per livelli, le durate variano e, per le lezioni del livello 1, sono previste spiegazioni di ogni posizione così non faccio solo ginnastica, ma imparo anche qualcosa di nuovo.
Ho cambiato il titolo di questo post almeno 3 volte ed alla fine ho optato per ‘il potere della risata’. Poiché mi sono stufata (strano eh?!?) di mettere post con foto del pc da cui faccio le lezioni ho deciso di digitare il titolo del mio post, in inglese però, su Google per vedere se trovavo un’immagine che mi convincesse. Ero indecisa se optare per un’aforisma o per una signora anziana dal sorriso sdentato, quando improvvisamente il mio occhio è stato catturato da una scultura, quella che vedete nella foto. Così ho scoperto che c’è un artista cinese, certo Yue Minjun, che si è specializzato nel ritrarre se stesso mentre ride.
Leggere articoli di arte ed artisti mi ha riportato alla mente quella ragazza ventenne che, travestita da Peggy Guggenheim, ha preso il treno ed è andata da sola alla biennale di Venezia. Quella ragazza ero io e forse lo sono ancora.
Cosa ho imparato da questa giornata?
- che ridere è terapeutico
- che le opere d’arte, soprattutto le sculture, hanno ancora una certa influenza su di me
- che ho una gran voglia di dormire 12 ore di fila, o almeno di illudermi di poterlo fare