Se siete capitati qui per caso, vi avviso che l’articolo non tratterà minimamente l’aspetto economico della questione.
State ancora leggendo? Molto bene, significa che allora siete interessati alle altre implicazioni.
La mia prima volta con Netflix
Da brava ragazza degli anni ’80, cresciuta in un marasma di pane e Nutella, boyband, punk, Beverly Hills 90210 ed altre serie TV dell’epoca, un paio di anni fa circa decisi di iscrivermi a Netflix per vedere i 4 episodi speciali di “Una mamma per amica”. Dopo il primo mese gratuito decisi di rinnovare l’abbonamento, ma finii per cancellarlo perché temevo sarebbe andato a minare fortemente i miei buoni propositi. Al tempo, come potete vedere dal sito se tornate ai post del 2017, avevo deciso di leggere di più e di fare attività fisica.
Ora, dato che le giornate sono sempre delle solite 24 ore, mi pareva che Netflix fosse solo una distrazione totalmente inutile e così decisi di cancellare l’abbonamento.
La mia seconda volta con Netflix
Nel dicembre del 2018 io ed il mio compagno abbiamo comprato il divano nuovo e per Natale ho deciso di regalargli (o forse dovrei dire regalarCI) l’abbonamento a Netflix. Inutile dire che l’ottimo ritmo di lettura conquistato a gennaio -otto libri in un mese- ha subito una preoccupante battuta d’arresto pochi giorni dopo l’attivazione dell’abbonamento.
Ecco quindi che veniamo subito alle dolenti note: Netflix vi porterà via del tempo.
Tuttavia, questa ovvia verità è valida per molte delle attività a cui ci dedichiamo e la percezione dipende sempre dai punti di vista. Qualcuno che non ama leggere, ad esempio, potrebbe pensare che il tempo trascorso su un libro sia tempo buttato, mentre le ore impiegate per guardare una serie TV siano ben spese.
Di nuovo, è tutta una questione di punti di vista.
Qualche considerazione
Per me la verità sta nel mezzo. Prima di tutto sono contraria alle demonizzazione ed alle gerarchie. Si dà per scontato che la lettura sia un’attività di prima categoria mentre la TV rappresenti solo una perdita di tempo, ma mi sento di poter affermare che i confini non sono poi così netti.
Ho la grande fortuna di lavorare nell’ambito dei DSA e vi posso garantire che, in alcuni casi, è molto più efficace un documentario ben fatto piuttosto che ore ed ore passate sui libri. Certo, in TV purtroppo i documentari scarseggiano, ma qui stiamo parlando di Netflix che, rispetto a due anni fa, mi ha colpito positivamente proprio per la qualità e la varietà dei prodotti offerti.
Molti fautori della crescita personale e dell’efficacia a tutti i costi vedono Netflix come il nemico numero uno della produttività, ma io mi chiedo “è mai possibile che la risposta ad un problema sia sempre e solo la rinuncia?”
Certo, Netflix può creare dipendenza, ma il mio augurio e che ogni essere umano possa esercitare il proprio diritto alla libertà.
Ognuno di noi, dopo una massacrante giornata lavorativa ha il diritto di rivendicare la propria libertà di leggere un libro in silenzio, di scrivere un articolo per il blog, oppure di spalmarsi sul divano e guardarsi 3 puntate di fila della sua serie TV preferita.
Vogliamo poi parlare dei pendolari? Quante volte capita che il chiacchiericcio del treno ci impedisca di concentrarci su un libro? E allora perché non guardarsi un documentario o una puntata di Sex Education (una delle serie che ho amato di più l’anno scorso)? In fondo mi sembra un modo di passare il tempo di gran lunga migliore dello scroll infinito su Facebook.
E quindi?
Netflix sì o Netflix no? Direi che la risposta migliore è: Netflix con moderazione e consapevolezza.
Io, nel mio piccolo, sono molto felice di aver riattivato l’abbonamento e credo che questo sarà solo l’inizio di una lunga serie di articoli a tema!
Consigli di lettura
Adoro le serie TV, ma il mio primo amore rimangono i libri ed è proprio per questo che vi lascio qualche titolo in caso voleste approfondire l’argomento. I primi due titoli trattano della dipendenza da serie TV o dalla tecnologia in generale, mentre l’ultimo descrive come le serie TV americane siano i prodotti che maggiormente hanno plasmato l’immaginario collettivo contemporaneo.
- A. Alter, Irresistibile. Come dire no alla schiavitù della tecnologia, Giunti Editore
- M. Casella, J. Cirillo, M. Di Maro, Addicted. Serie TV e dipendenze, LiberAria Editrice
- A. Grasso, C. Penati, La nuova fabbrica dei sogni. Miti e riti delle serie TV americane, il Saggiatore