Direi che il mio periodo dedicato all'espressione artistica è iniziato proprio bene.
Durante il week end che si è appena concluso, infatti, ho avuto il grande onore di ospitare un meraviglioso workshop fotografico con Claudio Piccoli (se non conoscete le sue foto, vi consiglio di dare un occhio al suo sito).
Foto e cani sono il connubio perfetto, ma mai mi sarei immaginata che questo workshop sarebbe stato anche un modo per conoscere persone incredibilmente interessanti. In effetti questa affermazione mi dà un po’ da pensare, nel senso che forse ultimamente ho perso un po’ di fiducia nell’umanità, ma questi tre giorni mi hanno decisamente offerto una nuova prospettiva.
Non ricordo esattamente quando sia avvenuto il primo incontro fra me e la macchina fotografica, ricordo solo l’attrazione che ho sempre provato per quella strana scatola nera grazie alla quale alcuni momenti finiscono per rimanere per sempre impressi nei nostri occhi e nella nostra anima.
Quello che riesce a fare un bravo fotografo è quasi una magia, è catturare quell’attimo che a volte è troppo veloce per rimanere impresso nella nostra retina e allora ecco che ci pensa la fotografia a renderlo eterno. Purtroppo, come ho più volte ripetuto, tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare e questo è ciò che, a grandi linee, è avvenuto fra me e la fotografia: un grande amore in teoria ed un grande disastro in pratica.
Ciononostante, tre anni fa mi sono armata delle migliori intenzioni ed ho comprato la mia prima reflex, salvo poi volerla rivendere dopo circa 40 giorni perché i risultati erano quanto di più deludente voi possiate immaginare. Guardavo i miei scatti e continuavo a ripetermi incredula che quello non era ciò che avevo di fronte agli occhi, non poteva esserlo.
In sostanza, avevo lo scatto perfetto in testa, ma non avevo gli strumenti per realizzarlo.
Alla fine, grazie ad un’opera di convincimento del mio compagno, la reflex è rimasta in mio possesso e pochi mesi dopo aver deciso di farla finita per sempre con la fotografia ho partecipato ad un workshop di Dog Photography con un fotografo inglese e sono persino riuscita a portare a casa alcune foto decenti.
La fortuna del principiante.
Breve parentesi felice che si è ovviamente conclusa poco dopo e la reflex è di nuovo finita nel cassetto. Probabilmente vi starete chiedendo quale sia il punto di questo articolo…ci sto arrivando! Avere la fortuna di poter partecipare all’organizzazione del workshop con Claudio Piccoli mi ha fatto vedere le cose da un altro punto di vista (e forse non è un caso che si tratti di fotografia). Per la prima volta mi sono resa conto quali fossero i miei limiti tecnici, ma soprattutto ho avuto la consapevolezza di poterli superare e non perché sono wonder woman, ma semplicemente perché il docente giusto ha la capacità di rendere semplice anche la cosa più complessa.
Per la prima volta in vita mia ho post prodotto una foto usando Photoshop e sono arrivata in fondo incredibilmente vittoriosa.
La strada sarà lunga e piena di scatti da buttare, ma adesso ho il mio ‘happy place‘ in cui tornare ogni volta in cui mi verrà voglia di abbandonare tutto. E’ un happy place fatto di amici che ti prestano le foto per pasticciarle, di grandi professionisti, di sano confronto, di supporto tecnico e morale e soprattutto di tante risate.
Io che mi sono sempre presa troppo sul serio, forse (e sottolineo forse) sto imparando che ogni tanto va bene anche se tiro fuori il mio animo fancazzista. Vi chiedo scusa se concludo questo articolo con una parolaccia, ma proprio non riesco a trovare un sinonimo che possa esprimere meglio questo concetto.