Sì sì lo so, con questa siamo a ben 4 settimane di nullafacenza.
Mi rincuoro perché almeno questa settimana qualcosa di utile l’ho fatto: ho pagato la quota associativa che è comunque una condizione indispensabile per consegnare la tesi.
A proposito di tesi, mi pare ovvio che il tempo stringe e mi pare altrettanto ovvio che nei miei programmi ci sia qualcosa che non va. Potrei bacchettarmi per non aver rispettato i tempi, potrei piangermi addosso, ma preferisco di gran lunga riaggiustare il tiro e procedere per la mia strada.
La mia programmazione, anche alla luce di tutti gli articoli teorici che ho scritto, ha almeno due falle. Il primo problema è aver programmato di lavorare alla tesi di domenica, unico giorno in cui posso staccare dal lavoro e dedicarmi a ciò che mi piace e mi ricarica. E così avete capito anche qual è il secondo problema: ho riempito le mie giornate di tempo per lavorare, tralasciando tutto il resto di cui ho comunque bisogno.
Quindi, ricapitolando, ho programmato la mia agenda senza tenere conto del tempo libero e neanche del tempo necessario a gestire gli imprevisti, come se le cose andassero sempre secondo i piani.
Non solo, ho pensato di poter tirare ancora un po' la corda.
Chi mi segue dall’anno scorso sa benissimo che ho concluso il 2017 prendendo la tanto agognata laurea triennale e scrivendo la tesi senza prendere nemmeno un giorno di ferie. Lo so, non sono né la prima né l’ultima a riuscire nell’impresa e so anche che c’è chi si laurea con famiglia al seguito, ma qui non si trattati capire chi è più bravo, ma semplicemente di riconoscere i propri limiti.
Ed io ogni tanto non li rispetto proprio i miei di limiti.
Detto questo, oggi è lunedì e per motivi che non dipendono da me, non so ancora con precisione che orario farò questa settimana. Questo di sicuro non mi aiuta a programmare, e per questo dovrò sfruttare al meglio ogni minuto libero che ho. In alternativa, dato che sfruttare i momenti liberi è potenzialmente una tattica fallimentare, non mi rimane che ripiegare nuovamente nella scelta della domenica, magari qualche ora al mattino anziché incatenarmi davanti al pc per tutto il giorno.
Insomma, tanto per confermarvi quanto possa talvolta essere vero il detto “fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”, ad oggi non ho grandi programmi per la dodicesima settimana dell’anno e penso che gli autori di The Twelve Year Week avrebbero una lunga serie di insulti pronti per me, ma questo è.
Chiudo l’undicesima settimana con la consapevolezza che devo darmi una mossa ed apro la dodicesima settimana senza un programma preciso…bene, ma decisamente non benissimo! Temo che la parentesi britannica mi abbia ricordato quanto mi piace viaggiare, leggere e guardare film e serie TV.