E con oggi posso dire di aver portato a termine un altro piccolo traguardo che mi ero prefissata per il 2017: leggere 20 libri.
Lo so, non sono molti, ma quando ci poniamo un obiettivo è importante che questo sia sfidante ed al tempo stesso raggiungibile ed a guardar bene, se non mi fossi ammalata avrei avuto delle serie difficoltà. Certo, leggere il primo volume della saga di GOT ed altri mallopponi come ad esempio “La scuola cattolica” ed “Il teorema del pappagallo” (le ultime due letture sono rimaste incompiute) non è stata proprio un’idea geniale, ma indietro non si torna.
La lunghezza di un libro, secondo me, non può essere un deterrente perché può capitare che 100 pagine siano molto più dense ed impegnative di 2000 quindi ben vengano tutti i libri, indipendentemente dal numero di pagine.
Aver raggiunto il mio obiettivo significa anche poter ammirare la meravigliosa pagina riepilogativa su Goodreads.
Senza considerare i libri che ho letto per scrivere la tesi (e vi garantisco che sono molti!), quest’anno ho sfogliato un totale di 5222 pagine; il libro più breve che ho letto è stato “We Should All Be Feminists” e quello più lungo invece “A Game of Thrones” (mi piace vincere facile!).
Come potete vedere dalla foto, alcuni libri li ho letti in formato cartaceo, mentre per altri mi sono servita del mio insostituibile Kobo (che solo stamani ho notato essere l’anagramma della parola ‘book’…buongiorno Sara!). In linea generale preferisco il cartaceo anche se per certi mallopponi la lettura sul Kobo è molto meno faticosa per braccia e polsi.
Quando devo decidere quale versione acquistare, e-book o cartaceo, solitamente mi comporto così: se si tratta di un romanzo controllo il prezzo delle due versioni e se la differenza non supera i 5 euro solitamente opto per il libro. Se invece si tratta di un manuale non prendo neanche in considerazione la versione digitale perché ho bisogno di sottolineare, prendere appunti e tornare indietro sui concetti chiave ed il tutto viene molto meglio se posso maneggiare delle pagine di carta (so perfettamente che tutte queste ‘funzioni’ sono disponibili anche sull’e-reader, ma non è la stessa cosa).
Ma veniamo a noi, ecco il mio anno in libri e ve ne voglio parlare sotto forma di lista, proprio come ho imparato da una delle mie letture.
- “Who Moved My Cheese?” di Spencer Johnson; lo trovate in italiano con il titolo “Chi ha spostato il mio formaggio?”. Pochissime pagine per un grande insegnamento, o così avrei scritto prima di frequentare il master in Counseling. Per essere la prima lettura dell’anno non è stata certo la scelta migliore, ma mi sono rifatta velocemente. Non trovate i miei ‘appunti di lettura’ perché non li ho scritti (e non aggiungo altro).
- “The Book Thief”, “Storia di una ladra di libri” di Markus Zusak. Libro commovente e scelta del narratore a dirocco geniale. Trovate qui i miei appunti di lettura.
- “Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà” di Luis Sepùlveda. Anche in questo caso non trovate i miei appunti di lettura, non perché non mi sia piaciuto, ma semplicemente perché scrivere della fedeltà di un cane mi avrebbe portato a fare pericolose digressioni. Forse porrò rimedio, forse.
- “Relentless” di Karen Lynch. Purtroppo questa saga non è stata ancora tradotta in italiano, forse perché molto vicina a Twilight e per questo a rischio flop. Io che non sono riuscita a finire nemmeno il primo libro della serie Twilight ho invece divorato “Relentless” e, pur avendolo letto a Febbraio, il ricordo dei personaggi è ancora talmente vivo che sto seriamente pensando di leggere il secondo volume. Se ne volete sapere di più leggete i miei appunti di lettura.
- “Resisto dunque sono” di Pietro Trabucchi. Ho letto questo libro perché consigliato su Efficacemente. Senza lode e senza infamia, ma almeno si è trattato di qualcosa di diverso dal solito.
- “We Should All Be Feminists” è la trascrizione di un meraviglioso discorso sul femminismo che trovate sempre su Ted.com, ma siccome io sono brava, buona e gentile ve lo linko anche sull’articolo così se non avete voglia di leggere il libro potete almeno ascoltare le parole di questa donna meravigliosa.
- “L’arte delle liste” di Dominique Loreau è stato un graditissimo regalo che ho ricevuto da mio padre; è grazie questo libro che ho deciso di impostare il mio anno di lettura come una lista.
- “L’amore molesto” perché Elena Ferrante non poteva assolutamente mancare.
- “Il caso Malaussène” di Daniel Pennac e qui, signori miei, l’ovvio non si spiega.
- “The Miracle Morning” di Hal Elrod; un progetto ambizioso che non sono ancora riuscita a mettere in pratica.
- “L’arminuta” di Donatella Di Pietrantonio; letto prima che vincesse il premio Campiello grazie al prezioso consiglio che il libraio de Il Viaggiatore Immaginario di Arezzo ha dato a mio padre.
- “Accabadora” di Michela Murgia. Erano anni che volevo leggere qualcosa della Murgia e adesso credo dovrei acquistare la sua bibliografia completa.
- “A Game of Thrones” di George R. R. Martin. Sono ancora al primo libro e non guarderò la serie TV finché non avrò terminato tutti i libri.
- “Eat Pray Love” di Elizabeth Gilbert. Vi dico solo che ci ho scritto la tesi, non perché sia il mio libro preferito, ma perché ci organizzerò un Book Club in inglese a partire da Febbraio 2018.
- “Il cavaliere che aveva un peso sul cuore” di Marcia Grad Powers.
- “La principessa che credeva nelle favole” di Marcia Grad Powers.
- “Come leggere un libro al giorno” di Matteo Salvo. Letto nella speranza di velocizzarmi nella lettura e magari prefiggermi un obiettivo di lettura più ambizioso per il 2018.
- “How to Find Love in a Book Shop” di Veronica Henry, tradotto in italiano con il titolo “Quando l’amore nasce in libreria”. Ottima scelta in previsione del Natale.
- “A Kiss for Christmas” di Melody Grace. Mi vergogno a tratti per questa lettura e preferisco rimandarvi ai miei appunti al riguardo.
- “Felici i felici” di Yasmina Reza. Un libro molto sofisticato che, nonostante alcune perplessità iniziali, sono felice di aver letto.
Concludo così il mio anno di lettura, con ben 6 libri lasciati in sospeso: “Il Teorema del pappagallo“, “The Tenant of Wildfell Hall“, “Cogito ergo soffro“, “Suite Francese“, “La scuola cattolica“, “Tutto quello che sai sul cibo è falso“. Da qui alla fine dell’anno proverò ad accorciare questa lista anche se la tentazione di allungarla, iniziando a leggere uno dei libri che ho comprato sui blog, è tantissima.
Leggere è un impegno e sicuramente è necessario, quanto fondamentale, ritagliarsi del tempo per farlo.
Vi auguro un 2018 pieno di libri!