Ho preso questa libro gratuitamente approfittando delle offerte Kobo.
Si tratta di una collezione di tre storie e, quando ho finito di leggere la prima, mi sono detta ghignando: “finalmente un libro a cui darò una stella, finalmente un libro che non mi piace e che potrò tranquillamente massacrare!”. E invece niente, mi è toccato ricredermi ed alla fine, forse colta da un momento di buonismo estremo o forse in balia della gioia-da-lieto-fine, ho dato ben 3 stelle.
Ripensandoci, forse, mi sarei dovuta fermare a due.
Le prime due storie vanno più o meno così. E’ la vigilia di Natale, un ragazzo ed una ragazza -entrambi di bellezza statuaria- s’incontrano e, per una serie di sfortunati -o fortunati- eventi, si ritrovano a passare la notte insieme. Bevono, fanno qualcosa di proibito così giusto per far salire l’adrenalina e poi sesso selvaggio con dovizia di particolari. La mattina dopo, a causa di un malinteso, litigano e addio. Pianti, struggimenti, crisi esistenziali finché non arriva il 31 dicembre e, come per magia, eccoli riuniti e pronti ad iniziare una vita insieme.
In your dreams.
La terza storia, per fortuna, è lievemente più credibile, se non altro perché la protagonista femminile è di una bellezza terrena e già questo me la rende più vicina alla realtà. Direi che molto probabilmente la terza stella è arrivata per questa storia, altrimenti mi sarei fermata a 2.
Melody Grace è un’autrice molto famosa in America, i suoi libri sono tutti bestsellers e fra poco scriverà anche la sceneggiatura per una serie TV quindi direi che i suoi libri piacciono. Onestamente, cercando di analizzare la sua ‘opera’ in maniera obiettiva, mi sono chiesta come sia possibile che venda così tanto. Non c’è assolutamente niente di realistico in quello che scrive, eppure sono arrivata in fondo alle 317 pagine e come me molti altri.
Perché?
Probabilmente ogni tanto fa comodo non vedere la realtà per quello che è e provare ad immaginarsi un mondo fatto di amore travolgente. O magari, più semplicemente, dopo anni ed anni di matrimonio (o convivenza) una donna ha bisogno di ricordarsi cosa si prova ad incontrarsi per la prima volta e farlo attraverso un libro è sicuramente più politicamente corretto che andare a sperimentarlo di persona.
L’autrice non credo sia stata tradotta in italiano (almeno io non ne ho trovato traccia), ma se avete un livello d’inglese decente potete tranquillamente leggerlo in lingua originale, se non altro per fare un esercizio linguistico.