Il pomeriggio di pausa-stacchiamo-il-cervello-e-cambiamo-aria ha decisamente funzionato perché stamani, nonostante i miei occhi continuino a fare i capricci, sono riuscita a superare la metà del libro e mi sento psicologicamente ad un ottimo punto. Lo so, devo andare dall’oculista e ci andrò quanto prima, promesso.
Tutta questa ossessione con Eat Pray Love è dovuta all'organizzazione del Book Club.
Mi sta succedendo una cosa molto strana, ma che, a pensarci bene, è anche piuttosto indicativa e caratteristica del mio personaggio. Quando ci tengo ad una cosa riesco sempre a trovare il modo di complicarla oltre il limite dell’immaginabile. Ho sempre pensato che organizzare un Book Club sarebbe stata una passeggiata di salute, un gioco da ragazzi, un’attività piacevole e invece adesso mi ritrovo con gli occhi che si incrociano sulle pagine e con il temporaneo congelamento di ogni capacità intellettiva.
Non sto esagerando.
Sono improvvisamente regredita alla prima elementare. Non ho idee, come se le mie esperienze ed il mio modo di essere non contassero assolutamente nulla. Oddio, sono grave! Eppure ho apprezzato questo libro sin dall’inizio. Non faccio che ridere per l’ironia dell’autrice e allora com’è possibile che non abbia segnato neppure un passaggio del libro? La prima regola, da quando scrivo i miei appunti di lettura, è quella di appuntarmi i passaggi che preferisco, perché non l’ho fatto? Eppure sarebbe stato di fondamentale importanza ed io invece mi sono concentrata su quanto questo libro potesse essere difficile per i miei studenti.
Mah, forse è meglio se non ci ragione più sopra altrimenti finisce che tolgo il segnalibro e ricomincio da capo.
Ah, non credo proprio! Tra le altre cose, ho anche tentato di scaricarmi la versione audio da Audible.com, ma a quanto pare .com e .it non comunicano e quindi ecco che ho trovato un’altra cosa da sistemare…tanto ne ho poche sul piatto. Vabbè, poco male, quando troverò la soluzione a questo problema, e la troverò, i miei viaggi in macchina avranno tutto un altro ‘sapore’, parleranno inglese e mi racconteranno di viaggi, sentimenti ed avventure.
Non vedo l'ora.