Stamani ho iniziato la giornata guardando una interessantissima lezione del Dott. Filippo Ongaro ed è stata fonte di grande ispirazione.
Per me, preparare un pasto bilanciato è una delle cose più difficili del mondo ed il metodo suggerito dal Dott. Ongaro (credo ripreso da uno studio dell’università di Harvard) trovo sia perfetto per le mie esigenze e, soprattutto, per il mio carattere. Si tratta di un pasto unico così composto: metà piatto va riempito di verdure, l’altra metà va ulteriormente suddivisa in due parti uguali, una per i cereali integrali ed una per le proteine. Ovviamente si tratta di un suggerimento per donne sconquassate come me, non è certo un’indicazione dietetica precisa, ma per me costituisce un ottimo punto di partenza.
Come è ovvio dalla foto, io non ho fatto il piatto unico, ma ho cercato di mantenere le dosi consigliate. Passato di verdure con una manciata di riso integrale (non si vede, ma c’è), salmone e kiwi con un po’ di pane di segale. Forse avrei potuto aumentare la quantità di passato di verdure, sarà per il prossimo pasto.
La scorsa settimana avevo confessato di sentirmi un po’ carente sotto il profilo fitness ed alimentazione e così eccomi qui a rimettermi in pari, con i miei tempi e nel rispetto delle mie capacità. Da qualche parte occorre iniziare, con calma e senza avere pretese folli.
Oggi è stata una giornata piacevole, ma ho una sorta di turbinio interno, una tempesta che talvolta fatico a placare e che mi rimbomba fragorosa in testa impedendomi di concentrarmi.
Essere confusi dai troppi pensieri è ciò che di peggio può accadere a chi desidera essere efficace, ma come si mettono a tacere tutte queste voci? Vedete, pensavo di scrivere una frase ad effetto, almeno nella mia testa suonava così, ma quando poi l’ho messa nero su bianco mi è sembrato più che altro un appello disperato di una povera pazza (con tutto il rispetto per la categoria) che sente le voci.
Poi non dite che non vi avevo avvisato, ieri ho apertamente dichiarato di essere sull’orlo di una crisi di nervi e sentire le voci credo sia la prova definitiva della veridicità della mia affermazione. Bene, e con questo vi auguro buona notte, magari ho solo bisogno di dormire.
“Dopotutto, domani è un altro giorno.”