Mi dispiace perché mi rendo conto di aver fatto una foto poco leggibile, ma gli elementi fondamentali della gratitudine ci sono tutti, quindi proverò a rendere più “chiara” questa schifezza che ho scattato stamani…shame on me!
In primo piano c’è una meravigliosa pianta con un bigliettino che credo rileggerò ogni volta che il mio umore finisce sotto i miei piedi. Su quel pezzettino di carta rossa ci sono le parole di una mia studentessa che mi ringrazia per l’aiuto ricevuto, indipendentemente dall’esito del suo esame d’inglese.
Inutile dirvi che, una volta arrivata in fondo al biglietto, sono scoppiata a piangere.
Ho sempre detto che i traguardi dei miei studenti sono anche i miei traguardi e so per certo che non smetterò mai di emozionarmi e di gioire per loro e con loro. I ringraziamenti, però, meritano una menzione a parte, soprattutto per una come me. Mi riesce facile ringraziare, ma non sempre sono brava ad essere ringraziata.
Stamani invece sono stata 'bravina': ho pianto e mi sono goduta le parole della mia studentessa.
Bene, adesso che abbiamo visto il primo e più importante elemento della foto, passiamo al secondo, a quello sullo sfondo, ma non per questo meno importante. Ho volutamente fatto la foto a scuola, all’interno dello Speaking Centre, luogo in cui ha avuto inizio la mia ‘carriera’ ufficiale d’insegnante d’inglese (perché direi che non conta quando da piccola obbligavo la mia nonna paterna a studiare geografia).
Nel 2010, senza una laurea, ma forte delle mie competenze e della mia conoscenza della lingua inglese, ho lottato per avere questo posto di lavoro e ad oggi non posso far altro che ringraziare chi si è fidato di me dandomi la possibilità, non solo di esprimere al meglio la mia predisposizione all’insegnamento, ma anche di sperimentarmi in tanti ambiti diversi. Ho insegnato in azienda, ho preparato gli studenti a sostenere le certificazioni, ho aiutato a recuperare debiti scolastici, ho studiato letteratura inglese, ho preparato esami di economia in inglese ed ho sbobinato telegiornali. E non ultimo, ho avuto la possibilità di girare alcuni video con tutto ciò che ne consegue (vedi i miei adorati fuori onda grazie ai quali ho avuto modo di dare vita al mio canale YouTube).
Sì perché per me, insegnare non è mai stato salire in cattedra, ma è sempre stato un 'fare insieme'.
Il senso di gratitudine è stato un tema ricorrente sin dagli albori di questo blog e credo sia un elemento molto importante contro l’abbrutimento. Sì, lo so, ieri ho detto che le armi più potenti sono i miei cani e le gite al mare e confermo ogni singola parola, ma questo non significa che non ci sia posto per la gratitudine, tutto il contrario.
Cosa ho imparato da questa giornata?
- adoro le sorprese
- adoro ricevere regali
- adoro fare regali
- forse riuscirò ad autoconvincermi che le verdure sono deliziose, forse