Chi l’avrebbe mai detto che “Perché le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano a chiedere?” sarebbe stata fonte di divertimento condiviso? Di sicuro non io e invece eccomi qua, ancora una volta piacevolmente sorpresa. Io e le mie amiche eravamo solite andare a comprare pacchi di riviste per poter fare i test sotto l’ombrellone ed oggi scopro che, forse forse, gli stessi soldi potevamo investirli nei libri dei coniugi Pease.
Devo ringraziare Elena per avermi invitata alla serata a Il Bianconiglio ed Alice e Natalia per averla organizzata. Senza di loro io e Biagio non avremmo mai avuto il piacere di conoscere l’opera dei coniugi Pease. In effetti, più che di una conoscenza, si tratta di una vera e propria scoperta, o almeno così mi pare di capire dalle parole di Biagio perché io non ho ancora avuto il piacere di leggere questo libro.
Il titolo è ironico e l’ironia è sicuramente l’ingrediente principale, ma i fatti sono esposti con rigore scientifico ed il testo contiene numerosi test.
La foto ritrae il momento in cui Biagio mi stava sottoponendo a ben 30 domande per capire se il mio cervello fosse più maschile o più femminile. È stato divertente vedere come lui avesse da ridire su alcune mie risposte perché non le riteneva coerenti con il mio modo di essere ed ancor più divertente è stato osservare la sua faccia quando ho affermato, con una convinzione inattaccabile, che alla fine di una giornata lavorativa pesante, l’unica cosa che desidero è il mutismo, il silenzio è l’assenza di ogni qualsiasi attività cerebrale. Avreste dovuto vederlo, era incredulo! Ah, ovviamente questa era la risposta più ‘maschile’ che si potesse fornire.
Al di là del test e del suo risultato, vedere un uomo, il “mio” uomo, che legge questo libro con così tanto interesse e con un genuino desiderio di conoscere i ‘perché’ dell’altro, del diverso da lui, quasi mi commuove. Mi sento fortunata a sapere che al mio fianco c’è qualcuno che ha voglia di ironizzare sulle differenze, ma ha anche voglia di capire come si sta nei panni degli altri. E mi sento ancora più fortunata quando quello stesso uomo si alza dal suo lettino, si viene a sedere sul mio e mi dice: “Amore, hai un lapis? Questo test lo devi fare anche tu!“