Manco dovessi partire per un mese.
Ecco a voi i libri che leggerò sotto l’ombrellone, sulle spiagge della meravigliosa Sardegna. Per avere un’esperienza a tutto tondo avrei voluto la compagnia di Michela Murgia, ma giusto stamani ho deciso di rimettermi in pari con la mia ‘sfida a tema’ su Goodreads quindi, l’appuntamento con L’accabadora è rimandato ad Agosto.
Ma vediamo nel dettaglio le letture che ho scelto.
I due libri di Marcia Grad Powers li ho cercati in lingua originale, cioè in inglese, ma risultavano praticamente introvabili quindi, alla fine, ho optato per la traduzione in italiano. Spero vivamente di non pentirmene! Certo è che sospenderò il mio senso critico nei confonti di chi, comunque, si spreme le meningi per dare luogo alla migliore traduzione a cui si possa pensare.
Secondo il retro di copertina, La principessa che credeva nelle favole è un viaggio dentro emozioni, sogni, desideri e paure, ma è soprattutto una storia che dovrebbe insegnarci a distinguere fra sogni e realtà. Ho deciso di abbinarlo a Il cavaliere che aveva un peso sul cuore, storia di un principe che, deluso da moglie e figlio, ritrova la serenità solo quando si riappacifica con se stesso imparando ad accettare la realtà dei fatti.
Ho scelto questi libri perché Elena Penzavalli (metto nome e cognome perché trovate i suoi articoli sulla salutogenesi e sul diario nella sezione ospiti) me li ha consigliati ed ha sottolineato l’importanza di leggerli insieme perché entrambi rappresentano il femminile ed il maschile che sta dentro ognuno di noi.
Al centro della scena trovate il grande protagonista: l'e-reader.
Io amo leggere i libri cartacei, ma talvolta l’edizione elettronica è economicamente più conveniente ed è anche più facile da gestire dal punto di vista degli ingombri e vi garantisco che tutta la saga di George Martin, conosciuta per l’ omonima serie TV, Il trono di spade, è veramente ingombrante.
Ebbene sì, leggerò A Game of Thrones.
Voglio leggere quei 5 tomi da circa 2 anni, ma ho sempre trovato un sacco di scuse per non farlo. Oggi, mentre cercavo di capire come fare per rimettermi in pari con la ‘sfida a tema’ di Goodreads, ho scoperto che il tema di Luglio erano i cavalieri e che A Game of Thrones era fra le letture accettate.
Carpe diem, mi sono detta!
Ora però mi rimangono solo 9 giorni per leggere 912 pagine quindi la domanda è: ce la faranno i nostri eroi?!? Confido nelle 5 o 6 ore di traghetto e nelle lunghe giornata di Luglio e poi, insomma, se non dovessi farcela entro fine mese, posso sempre rispondere secondo il pensiero espresso nel video di ieri…scurrile, ma giusto!
Non poteva mancare Elsa Morante, per almeno tre motivi diversi. Prima di tutto la Ferrante fa continui riferimenti alla Morante ed anche L’arminuta inizia con una citazione da Menzogna e sortilegio. Il secondo motivo riguarda il titolo; io adoro le isole e domani partirò, appunto, per un’isola. Terzo ed ultimo motivo; si tratta di un libro che mi ha regalato mia madre quando ero un’adolescente ribelle ed antipatica (io ho usato l’imperfetto, ma se parlate con lei temo potrebbe optare per un bel presente indicativo) nella speranza che trovassi la mia isola, almeno così recita la dedica in prima pagina.
Il segnalibro è rimasto fermo a pagina 16, credo sia giunto il momento di andare avanti.
Infine, non poteva mancare un bel mattonazzo di linguistica e neuroscienze. Proust and the Squid, in italiano Proust e il calamaro, serve a nutrire il nerd (parola molto chic per parlare di un secchione sfigato che è incredibilmente diventato super cool negli ultimi anni) che è in me. Parla di linguaggio, ma anche dell’invenzione della scrittura e della lettura e di come questa abbia inevitabilmente influenzato il nostro cervello. Il sottotitolo di questo libro è “storia e scienza del cervello che legge” ed io, scusate la cacofonia, non vedo l’ora di leggerlo.
Benissimo, direi che per questi 6 giorni ho il mio bel da fare, chissà cosa leggerò e cosa invece verrà soltanto a fare un giro in Sardegna perché, ebbene sì, io sono molto famosa per portare in giro i libri, credo si meritino di cambiare aria anche loro. Ah, ovviamente la valigia non è assolutamente pronta. Ci penserò domani mattina, come di consueto.
Cosa ho imparato da questa giornata?
- Saxon sa sempre quando stiamo programmando di andare via senza di lui
- sono felice per la partenza e sono triste perché i cani non verranno
- il reggaeton ha sempre il suo perché