Scrivo questo articolo prima del solito. Scrivo questo articolo controllando spasmodicamente la posta in arrivo, ma soprattutto scrivo questo articolo perché non c'è altro che io possa fare.
Mi ero immaginata ben altra foto e mi ero immaginata ben altre parole per descrivere la mia giornata, ma si sa, la vita ci riserva sempre delle ‘belle’ sorprese.
Ad Aprile avevo preso il codice per fare il test online per essere presa in considerazione come traduttrice per Netflix. Non trovavo il coraggio di farlo finché oggi, armata di ottimismo, approfittando del caldo e dei cani totalmente addormentati, ho deciso di mettermi alla prova. Il test è composto da 5 parti e, una volta completate, occorrono circa 10 giorni per avere i risultati.
Questo vale, ovviamente, se si consegnano le 5 prove.
Alla fine della quinta prova ho cliccato su submit e mi si è aperta una finestra che mi diceva di ricontrollare la riga 9 perchè avevo messo un punto in più. Avrei dovuto cliccare ‘submit anyway’, ma la mia anima perfezionista mi ha portato a chiudere la finestra (per poi eventualmente controllare). Peccato che, nel tentativo di chiudere quella maledetta finestra, è scaduto il tempo e la mia prova non è stata considerata consegnata.
Non vi dico il mio sgomento.
Per prima cosa supponevo che, una volta scaduto il tempo, mi avrebbero chiuso la pagina ed avrebbero valutato ciò che avevo fatto (che era comunque l’intero test perché, ovviamente, lo avevo terminato tutto!) e poi pensavo che mi avrebbero dato un’altra possibilità e invece, niente di tutto questo. Avrei voluto mettermi a piangere, ma non ne ho avuto la forza; mi sono arrabbiata con me stessa per non aver cliccato ‘submit anyway’ perché alla fine chi se ne frega di un punto in più, ma anche arrabbiarmi con me stessa non mi è servito a nulla.
Ho cercato di essere proattiva anzichè reattiva ed ho scritto al support team.
Ho scritto alle 16:55 e non ho ancora ricevuto una risposta. Ovviamente ho detto loro che sono disposta a rifare anche tutto il test dieci volte consecutive e ad occhi chiusi, ma li ho implorati di trovare una soluzione. Non so se servirà a qualcosa, ma è la prima volta in vita mia in cui mi sento di aver lottato per qualcosa. Di solito mi arrendo al primo ostacolo, soprattutto se mi sento responsabile per quel fallimento, ma stasera è stato diverso. Fare quel test è stato massacrante per i miei occhi, ma divertente e stimolante per il mio cervello.
Mi sono ricordata cosa significhi lavorare e divertirsi.
Sono triste perché, indipendentemente dal risultato, avrei voluto che un esperto del settore leggesse le mie traduzioni e mi desse un feedback, positivo o negativo poco importa; volevo semplicemente avere un’idea generale della mia performance.
Il support team continua a non rispondere ed io continuo a sperare nel miracolo.
Credo che alla fine non mi dispererò, credo che accoglierò questa esperienza con gratitudine perché, comunque vada, mi ha aiutato a fare chiarezza, mi ha ricordato quanto mi piaccia giocare con le parole. Ovvio, spero che il team mi risponda che sono riusciti a recuperare quella parte del mio esame o che magari mi diano la possibilità di rifarlo. Certo, non vorrei perdere questa occasione ed allo stesso tempo sono pronta ad accettare quello che viene, ma non senza aver prima lottato. Questo significa che se non mi fanno ripetere il test proverò a riprendere un nuovo codice. Potrebbe non funzionare affatto come strategia, ma tentar non nuoce.
Questa volta non mi arrenderò facilmente.
Non so se ve l’ho mai raccontato, dopo le scuole superiori mi ero iscritta al DAMS (Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo) a Roma3, un’altra delle tante cose che non ho concluso. Non l’ho concluso per ragioni inesistenti ed è un mio grande cruccio, soprattutto perché gli insegnamenti erano veramente molto interessanti. Certo, agli occhi di molti il DAMS è l’anticamera della disoccupazione, ma è pur sempre vero che, di certi argomenti, non ho mai smesso di interessarmi ed oggi è stata solo una conferma.
Non starò qui a rimuginare oltre perché tanto indietro non si torna ed è bene cominciare a guardare avanti. A proposito di guardare avanti, oggi ho pubblicato anche il secondo articolo scritto da Elena Penzavalli, vi consiglio di leggerlo!
Cosa ho imparato da questa giornata?
- Arrendersi mai
- Guardare avanti a testa alta
- Nei momenti di disperazione posso sempre contare su Claudia (e non solo!) e questo fa di me una persona molto fortunata