Ho da poco finito di leggere questo libro e sono pronta a ripartire da pagina 1.
Sono 239 pagine che avrei voluto leggere tutte d’un fiato, ma che, in realtà, andrebbero ponderate riga per riga. Dal titolo del libro mi aspettavo qualcosa di diverso, cioè una sorta di istruzioni per l’uso, il che mi fa sorridere perché io sono la prima a sostenere che non esistano metodi o strategie che possano andare bene per tutti, ed infatti l’autrice ci dà solo alcune linee guida da seguire per poi trovare il proprio sistema di catalogazione delle informazioni.
Detto questo, veniamo ai contenuti. Già da una prima occhiata veloce al sommario, si capisce che il libro è denso di spunti su cui riflettere e di idee per le liste.
Se decidete di leggerlo vi consiglio di armarvi di penna e taccuino per appuntare tutto ciò che vi verrà in mente sfogliando le pagine perché vi garantisco che le idee saranno tantissime e, come suggerisce la Loreau, un’idea non appuntata è destinata ad essere dimenticata. Alla fine del libro poi, sarà l’autrice stessa a spiegarvi come organizzare i vostri pensieri all’interno di liste e, soprattutto, come archiviare queste ultime.
L'arte delle liste è, fondamentalmente, un libro di crescita personale.
Le liste vengono presentate come uno strumento di autoanalisi grazie al quale si può imparare a conoscersi meglio:
“Ogni giorno, ogni vita è una serie di scelte e descriverle sotto forma di appunti è come una forma di terapia, a volte sicruamente estenuante, ma che può dare un certo equilibrio. Scrivere mette in sintonia con se stessi e questo induce ad approfondire l’autoconoscenza ed a compiere nuove scelte.”
Per un’amante della scrittura come me, è stato inoltre interessante trovare alcune piacevoli conferme, non solo sull’importanza dello scrivere in generale, ma anche sulla mia ‘ossessione’ con le citazioni:
“Annotatevi sistematicamente su un taccuini i titoli dei libri che leggete, con la data ed il luogo in cui li terminate. Questa lista diventerà uno dei vostri punti di riferimento nel tempo. Conservando traccia di tali letture, avrete la sensazione di conservare frammenti felici di vita. […] Ognuno dei libri che leggiamo ci trasforma e fa di noi la persona che siamo oggi. Leggere è un viaggio, un’avventura, un incontro. […] Leggere e annotare sono due attività indissociabili che ci nutrono nello stesso modo.”
Ma allora perché le liste e non un diario? Perché, a detta dell’autrice, francese di nascita ma Giapponese d’adozione, il diario è troppo verboso, mentre le liste rappresentano l’essenziale, ovvero ciò che ci permetterà di assaporare e vivere al meglio le nostre vite.
Questo libro fa al caso vostro se amate scrivere ed apprezzate la cultura giapponese. Mi raccomando, non dimenticatevi il taccuino perchè, come conclude la Loreau, "la parola chiave è ANNOTARE!"